Prima di tutto riscaldalo, senza scottarlo: se non ha una temperatura corporea abbastanza vicina al normale (38,5- 38,8), i suoi riflessi (anche quello del ciucciare) sono come paralizzati, e, se gli dai il latte, rischi di soffocarlo. Infatti il latte gli esce dal naso perchè lui non deglutisce: attenzione, questo non deve succedere! Per scaldarlo in emergenza lo metti sopra una boule dell' acqua calda non bollente, foderata di stracci puliti, e lo copri (solo questa volta, per riscaldarlo quanto prima) con qualcosa di leggero che mantenga il calore. Non frizionarlo, perchè potresti fargli male.
Solo quando è caldo (misura la temperatura con il termometro: ungi la punta di olio e mettigliela per tre minuti nel sottocoda, ma attenzione a far tutto con tanta delicatezza), prendi il biberon (o la siringa senza ago) con il latte per gattini (o anche la mistura che hai fatto tu, in emergenza) e riscaldalo fino a quando, mettendo una goccia sull' incavo del gomito, ti sembrerà più che tiepido ma non bollente. Poi prendi il piccolo, mettilo quasi diritto su una superficie rigida (tavolo, tuo ginocchio, ecc.) e sostienigli con una mano la schiena e la testa. Bagnagli le labbra con una o più gocce di latte, in modo da riattivare in lui, con l' odore, il riflesso del ciucciare. Infilagli dolcemente il biberon tra le labbra e aspetta che lui beva: non accelerare il ritmo in nessun modo. Bada invece che il foro interno del biberon sia sempre coperto dal latte, altrimenti il piccolo ingerirà anche aria e avrà dolorose coliche gassose. Dopo la poppata, dagli da bere, sempre con la siringa senza ago o con il biberon, acqua oligominerale tiepida (mezza siringa da ml. 5 va già bene, per le prime volte). Può darsi che, avendo lo stomaco già pieno, non voglia bere: nel caso, non insistere. Aspetta il ruttino, tenendo il gattino sempre nella stessa posizione quasi eretta. Poi passa a stimolare i bisogni massaggiando con grande delicatezza e in senso circolare l' addome, insistendo sul sottocoda. Senza questa stimolazione, il piccolo non fa i bisogni e muore. Per i primi due giorni circa le feci vere e proprie saranno sostituite dal meconio, una pappetta più o meno densa di colore tra marroncino e verdognolo. Poi farà le feci, che devono essere abbastanza ben formate, pastose, sul marroncino- giallastro. Ora puliscilo: usa un panno caldo, umido e ruvido, come sarebbe la lingua della mamma. Con un panno simile puliscigli il musino sporco di latte. Mettilo a dormire sulla boule calda e foderata di nuovi stracci puliti. Tieni sotto controllo la temperatura dell' ambiente che deve essere: non inferiore a 30° durante la prima settimana; non inferiore a 28° durante la seconda; non inferiore a 25° durante la terza e la quarta settimana; non inferiore a 22° fino alla quinta settimana. Ovviamente la temperatura della boule deve essere superiore: l' unico limite è che non deve scottare. Ecco lo specchio delle quantità di latte da dargli, e della frequenza delle poppate:
fino a sette giorni: 2,5- 5 ml. ogni due ore (anche di notte);fino a quattordici giorni: 5- 10 ml. ogni due ore (di giorno) e tre ore (di notte);fino a ventuno giorni: 10- 15 ml. ogni tre ore (di giorno e di notte);fino a ventotto giorni: 15- 20 ml. ogni quattro ore (di giorno e di notte).
Il micino che mangia abbastanza e sta bene dorme tranquillo tra un pasto e l' altro. Il micino che ha mangiato poco o sta male si agita, dimagrisce e miagola (anche se noi non possiamo udirlo).
Ogni giorno ci deve essere un aumento di peso: quello ottimale è di 10 gr. al giorno, ma anche aumenti inferiori o irregolari vanno bene, purchè ci siano. Pesa quindi il micino ogni giorno sempre alla stessa ora, per vedere se c' è questo aumento di peso. Pesalo anche prima e dopo ogni pasto, per vedere se ha mangiato la quantità sufficiente.
Ecco in che posizione devi tenere il micino per allattarlo senza soffocarlo:
http://www.ilgazzettino.it/MsgrNews/HIGH…
http://www.associazioneacodaalta.it/come…
E' però indispensabile che tu sia aiutato dal veterinario: cercane uno sulle pagine gialle in rete.
Prova comunque a salvarlo. I micini hanno a volte insospettabili risorse di energia e resistenza, e bastano un paio di poppate come si deve e alcune ore di temperatura adatta per vederli riprendersi.
Una gatta abbandona il micino per ragioni diverse, tra cui: 1) non ha (ancora abbastanza) latte; 2) ha capezzoli difettosi; 3) il micino, secondo il suo istinto, ha difetti tali che non vale la pena di allevarlo; 4) per motivi ormonali ha (ancora) sopito l' istinto materno; 5) a volte non si accorge di averlo spinto troppo lontano da sé, il piccolo va in ipotermia, non emette più nessun richiamo, e lei non sente più il suo odore di gattino *vivo*.
Secondo me il gattino non beve il latte non perché sta male ma forse perchè non riesce a digerirlo essendo cosi' piccino.